Mister Polenta! La nuova frontiera dell’investimento in campo culinario. La cucina italiana offre sempre la possibilità di grandi guadagni, basta sapere come sfruttare la tradizione per lanciare idee innovative in grado di conquistare sempre nuovi mercati. E’ un po’ il percorso fatto da Marco Cantamessa, 47enne di Spinone al Lago, nella Bergamasca, che sta facendo conoscere la polenta ai thailandesi (in tandem con la Hyppocampus Srl, azienda di Torbole Casaglia che realizza attrezzature per la ristorazione). Marco ha lasciato tutto e nel 2014 si è trasferito in Thailandia. L’anno successivo aveva già aperto un ristorante, Mister Polenta, a Pattaya, 100 km a sud-est di Bangkok.
Perchè Mister Polenta in Thailandia?
La Thailandia è un piccolo angolo di paradiso: il costo della vita è piuttosto basso ma paesaggi e clima consentono una forte crescita turistica ed economica in genere. Non a caso è la seconda economia del sud-est asiatico (dopo la Malesia). Ad oggi sono più di 3000 gli italiani che hanno scelto di vivere in Thailandia. Senza contare poi che la pannocchia è alla base della cucina locale e, allora, perché non provare a proporre il mais in altra forma?
Per tutti coloro che stanno già meditando di trasferirsi ed aprire un’attività in Thailandia è bene ricordare che la burocrazia locale è piuttosto complicata. Possiamo dire al pari di quella italiana. E’ bene dunque rivolgersi a professionisti italiani che vivono da qualche tempo in Thailandia, proprio come ha fatto Marco rivolgendosi ad un commercialista di origini italiane. Vi risparmierà diversi grattacapi!
Dal punto di vista fiscale ci sono invece ottimi aspetti positivi. Le tasse, ad esempio, non sono eccessivamente alte ( massima è del 20%) e l’Iva è al 7%.
Mister Polenta, un’idea originale e innovativa
La cucina italiana nel mondo è molto famosa, ma non tutti i piatti godono della stessa notorietà. Ecco dunque che Marco ha pensato bene di attingere alla tradizione proponendo però qualcosa di non convenzionale. Forse un rischio ma nel campo degli affari, se ben calcolato, ripaga sempre. Marco stesso afferma
«A Pattaya ci sono circa 200 ristoranti italiani, ma nessuno la proponeva. Così ho pensato che differenziarmi dagli altri mi avrebbe aiutato. Non è facile offrire un alimento sconosciuto. A ciò si aggiunge che la polenta va consumata calda, mentre qui la temperatura non scende mai sotto i 20 °C. Punto su due strategie: qualità, servendomi di farine importate dall’Italia, ed effetto novità. I risultati stanno arrivando, anche se poco alla volta».
I contro di aprire un’attività in Thailandia
Per quanto sia una nazione che offre molte prospettive e che tutt’ora abbia ulteriori margini di miglioramenti, bisogna tener conto anche di alcuni aspetti pratici e poco gradevoli. In Thailandia viene attuato un forte sistema protezionistico atto ad avvantaggiare i nativi del posto. Qualsiasi cittadino straniero che decide di aprire un negozio deve per forza di cose affidare la vendita a una persona del posto. Senza contare il divieto di svolgere qualsiasi attività manuale! Un altro aspetto molto importante da tener bene a mente riguarda il visto di soggiorno. Chi sceglie un Visto annuale dovrà spendere più soldi per ottenerlo e subire controlli più rigidi sulla gestione dell’attività.
Dove investire in Thailandia?
Non tutte le regioni offrono gli stessi vantaggi. Bangkok, ad esempio, offre di più dal punto di vista dei consumi, ma bisogna comunque tenere in considerazione il fatto che ha un costo della vita più caro.